Etimologia: Cipriano = nativo di Cipro, dal greco e latinoEmblema: Bastone pastorale, Palma
Martirologio Romano: Memoria dei santi martiri Cornelio, papa, e Cipriano, vescovo, dei quali il 14 settembre si ricordano la deposizione del primo e la passione del secondo, mentre oggi il mondo cristiano li loda con una sola voce come testimoni di amore per quella verità che non conosce cedimenti, da loro professata in tempi di persecuzione davanti alla Chiesa di Dio e al mondo.
Reliquie dei SS. Cipriano ed Eustachio
7 settembre 2018
Nel libro Vita ed opere di S. Cipriano V. M. patrono di S. Cipriano Picentino nel 17° centenario del suo glorioso Martirio, mons. Oreste Noschese conclude la sua breve ma intensa storia del Martire Cartaginese con queste parole: «Vogliamo augurarci che sorga il giorno beato nel quale una reliquia del grande Patrono venga donata al nostro paese in pegno della protezione dell’inclito Vescovo e Martire di Cartagine».
È ancora impressa nel cuore e soprattutto nelle nostre menti il grande evento del 7 settembre 2018, quando le reliquie dei nostri Santi Patroni Cipriano ed Eustachio giunsero in elicottero al Parco Madonnella in San Cipriano Picentino: quel giorno beato è finalmente sorto!
Le reliquie di San Cipriano Vescovo e Martire, che si possono venerare nella Cappella della Chiesa Madre a lui dedicata, provengono dal Sacrario Apostolico in Roma. Il documento che ne certifica la provenienza e l’autenticità è a firma del Prefetto del Sacrario Fr. Giuseppe Bartolomeo Menocchio, dell’Ordine Eremitano di S. Agostino, datato 16 luglio 1817. Originariamente la reliquia era collocata in una teca ovale, con altri 12 santi. Essa è stata prelevata e confezionata in una nuova teca metallica dorata, inserita in un reliquiario argenteo creato ad hoc per l’evento, certificata da mons. Luigi Moretti, Arcivescovo Primate e Metropolita di Salerno – Campagna – Acerno (Vol. I, n° 213/2018). Le reliquie di S. Eustachio, anch’esse provenienti da Roma, collocate in una identica teca metallica dorata, inserita in un reliquiario argenteo creato ad hoc, è certificata da mons. Luigi Moretti, Arcivescovo Primate e Metropolita di Salerno – Campagna – Acerno (Vol. I, n° 214/2018).
La presenza di due reliquie ex ossibus dei nostri SS. Patroni richiama all’intercessione e protezione che i due Santi hanno da sempre riservato al popolo di San Cipriano e Vignale. Il 26 luglio 1930 il parroco Don Vincenzo Della Monica indirizzava una lettera al Potestà di San Cipriano, raccomandandogli – seppur con poco preavviso – di presenziare ad una processione di penitenza col S. Patrono, per ringraziarlo della celeste protezione dal terremoto riservata al paese; il 16 settembre 1943: «i carri armati entrati in paese, quando tutti i fedeli si apprestavano ad onorare il Santo Patrono. Fu uno sgomento generale, ma nell’animo era viva la speranza che proprio nel suo giorno natalizio ci avrebbe riconfermata la sua celestiale protezione».